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Un giovane riccio appena "salvato" dal traffico stradale (F. Tomasinelli) |
Perché
avete scelto un riccio come “simbolo” del progetto RIconnettiMI?
I
ricci sono presenti nei parchi e nei giardini dell’area di studio e
sono sicuramente i mammiferi selvatici più minacciati in questo
contesto, a causa del rischio di investimento da parte dei veicoli.
Appena percepiscono un pericolo, infatti, questi animali si chiudono
su se stessi, offrendo all'avversario una parete di aculei. Quando
attraversano una strada trafficata nelle ore notturne, abbagliati dai
fari delle auto e spaventati dal veloce spostamento dei mezzi, si
comportano nello stesso modo e trovano la morte sotto un pneumatico.
Per sopravvivere nelle città i ricci hanno bisogno di spazi verdi di
almeno un paio di ettari di dimensione (un ettaro è un quadrato di
100 x 100 metri), ricchi di rifugi e “collegati” ad altre aree verdi
da passaggi sicuri. In fondo è quello che vogliono anche i cittadini
che desiderano vivere in una città più a misura d’uomo: parchi e
giardini tra loro collegati da sentieri e piste ciclabili e meno
traffico. Ecco perché il nostro riccio è un simbolo ideale per
questo progetto.
Perché
i ricci si avventurano nei parchi urbani?
Non
ci facciamo molto caso, perché si spostano soprattutto di notte, ma
i ricci (Erinaceus
europaeus) sono ospiti
sempre più frequenti delle periferie delle nostre città. Si tratta
infatti di animali adattabili, intraprendenti e sempre pronti ad
esplorare per trovare qualcosa da mangiare. Il riccio non è un
insettivoro puro, e si nutre spesso anche di molluschi, piccoli rettili e rane
che cattura durante le sue uscite notturne, così come di frutti e
bacche. Da buon onnivoro si è adattato a mangiare anche il cibo per
cani e gatti che prende direttamente dalle ciotole. Questo è uno dei
motivi delle frequenti visite dei ricci nei nostri giardini, oltre
all'abbondanza di nascondigli. L'area frequentata da un riccio
maschio (più mobile della femmina) di solito oscilla fra i 2 e i 30
ettari, ma in città gli spazi verdi in cui gli animali sono attivi
sono sicuramente più ridotti, con ampie sovrapposizioni tra diversi
individui, così in un grande giardino si possono incontrare più
animali.
Quali
altri mammiferi selvatici sono stati segnalati in zona?
Sappiamo
che le volpi dal Parco Nord ogni tanto si spingono in città, ma non
sono presenze comuni. Ci sono inoltre pipistrelli nani e albolimbati
(quelli che girano di notte attorno ai lampioni) e i topi domestici.
Quando
posso incontrare i ricci?
In
Lombardia i ricci si svegliano dal
letargo a marzo-aprile e rimangono in attività fino a
ottobre-novembre. Sono animali notturni, più attivi appena comincia
a fare buio. Hanno una vista modesta ed un ottimo fiuto ed udito
quindi, se vi muovete con attenzione, potete osservarli anche da
vicino. Non puntategli contro una luce potente, che rischiate di
spaventarli e rovinare la loro visione notturna. Se pensate di averli
in giardino potete lasciare loro un po’ di crocchette per gatti e
stare a vedere se arrivano a mangiare. Attenzione però, perché gli
animali domestici possono spaventare i ricci, anche se questi ultimi
sono ben protetti dal loro rivestimento di aculei.
Come
possiamo rendere una parte del nostro giardino o di un parco più
accogliente per questi animali?
Ai
ricci non piacciono i giardini puliti e ordinati. Al contrario apprezzano molto le siepi e un fitto sottobosco dove possono
trovare rifugio e qualcosa da mangiare ma sono a loro agio anche nei prati (ma non nei “pratini” stile campo da golf privi di
nascondigli). Attenzione quindi quando tagliate l’erba in giardino
con il tosaerba o il tagliasiepi: i ricci sono molto vulnerabili
perché spesso si chiudono a palla invece di scappare e quindi
rischiano di essere feriti mortalmente. Non lasciate in giro reti, dove questi animali si impigliano facilmente e attenzione anche a pozzi e fossi senza via di uscita. Potete lasciare qualche
piccola catasta di legna o depositi di vegetazione e foglie
accumulati in un "punto selvaggio" del giardino, che attirano le prede dei ricci e spesso
offrono un rifugio anche a loro. Sapete già delle crocchette per i
gatti ma non date loro il latte: i ricci non digeriscono bene quello
di mucca e possono ammalarsi.
Cosa
devo fare se vedo un riccio?
Una
parte del progetto RiconnettiMI è dedicata alla raccolta di
informazioni sulla presenza degli animali selvatici in città, per
farli sopravvivere meglio in questo contesto. I ricci non sono facili
da individuare e da seguire, quindi, se siete sicuri di averne visto
uno (anche se morto lungo la strada - tristemente le maggior parte
degli “avvistamenti” riguarda queste situazioni), inviateci una
segnalazione scrivendo a questo indirizzo email -
connettimiriccio@gmail.com, indicando giorno, ora, posizione e stato degli
individui osservati.
Dove
posso trovare più informazioni?
Se
volete conoscere meglio le abitudini dei ricci e capire come aiutarli
potete consultare il sito indicato sotto. Realizzato in Canton
Ticino, la Svizzera italiana, contiene molte informazioni anche di
"primo soccorso" per questi animali:
www.ricci-in-difficolta.ch/documentazione.htm
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