Introduzione alle foto-trappole
A
cura di Francesco Tomasinelli, PN Studio
Molti
dei mammiferi selvatici che vivono nel nostro paese sono molto timidi
e hanno un'attività crepuscolare e notturna. In passato, e in parte
ancora oggi, questi animali sono stati cacciati ed hanno imparato ad
essere molto prudenti e a temere l'uomo. Per questo motivo studiarli
e accertare la loro effettiva distribuzione può essere abbastanza
complicato.
Spesso ci affidiamo a sporadiche osservazioni o allo
studio delle tracce, come impronte ed escrementi, che però non ci
danno tutte le informazioni che vorremmo avere.
Fortunatamente la
tecnologia ci ha messo a disposizione uno strumento che rende più
facile studiare questi animali: la foto-trappola.
Anche se il
nome può apparire minaccioso, si tratta semplicemente di una piccola
fotocamera digitale in un contenitore ermetico ed impermeabile da
collocare in luoghi strategici, dove si spera passino gli animali per
noi più interessanti. Appena qualcosa si avvicina i sensori termici
e di movimento a breve raggio attivano la fotocamera che realizza una
serie di immagini o brevi filmati, anche nelle ore notturne.
Non ci
sono lampi flash, che possono spaventare gli animali: la luce è
fornito da un piccolo illuminatore a raggi infrarossi non visibile al
nostro occhio e a quello di molte specie.
Gli animali, in questo
modo, non si accorgono di essere stati fotografati, non sono
disturbati e noi abbiamo una prova delle loro presenza. Se le
immagini sono molto buone e numerose è anche possibile riconoscere
singoli individui che frequentano un'area e fare un semplice studio
delle popolazioni presenti.
Nell'area
di studio del progetto Riconnettimi le specie di mammiferi selvatici
più interessanti sono la volpe, la faina, la minilepre (questa
introdotta anni fa in Italia), lo scoiattolo rosso e il riccio, dei
quali abbiamo già diverse segnalazioni, ma mal distribuite e in
numero poco consistente.
A Nord di Milano sono molto più abbondanti
altri mammiferi tradizionalmente legati all'uomo come topo domestico,
ratto delle chiaviche e gatto domestico. In ogni caso il
posizionamento delle foto-trappole nei mesi autunnali e invernali
quando le temperature più basse le rendono più efficaci verso i
mammiferi (che sono a sangue caldo e quindi attivano più facilmente
i sensori), possono darci un quadro più preciso della situazione.
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