Specie Incontrate

Ultimo aggiornamento 24/10/2015

Elenco delle specie incontrate:


Uccelli

Airone cinerino
Allodola
Balestruccio
Ballerina bianca
Ballerina gialla
Balia nera
Calandro
Canapino
Capinera
Cardellino
Cesena
Cinciallegra
Cinciarella
Civetta
Codibugnolo
Codirosso
Codirosso spazzacamino
Colombaccio
Cornacchia grigia
Falco pecchiaiolo
Fiorrancino
Fringuello
Frosone
Gazza ladra
Germano reale
Gheppio
Gruccione
Luì piccolo
Lodolaio
Merlo
Parrocchetto dal collare
Passero italiano
Passera mattugia
Passera scopaiola
Pettirosso
Picchio rosso maggiore
Picchio verde
Pigliamosche
Poiana
Regolo
Rondine
Rondone
Rigogolo
Saltimpalo
Scricciolo
Sparviere
Storno
Tortora dal collare
Tordo rosso
Tordo sassello
Usignolo
Verdone
Verzellino

Mammiferi
Riccio
Scoiattolo grigio
Scoiattolo rosso

Rettili
Biacco
Columbro liscio
Lucertola muraiola
Ramarro

Farfalle
Papilio machaon
Iphiclides podalirius
Pieris brassicae
Pieris rapae
Pontia edusa
Colias crocea
Gonepteryx rhamni
Lycaena phlaeas
Lycaena tityrus
Lampides boeticus
Cacyreus marshalli
Leptotes pirithous
Celestrina argiolus
Cupido argiades
Polyommatus icarus
Apatura ilia
Inachis io
Aglais urticae
Vanessa atalanta
Vanessa cardui
Polygonia c-album
Issoria lathonia
Melitaea didyma
Coenonympha pamphilus
Pararge aegeria
Lasiommata megera
Carcharodus alceae
Ochlodes sylvanus
Pyrgus malvoides

Odonati

Aeshna cyanea
Anax imperator
Ischnura elegans
Libellula depressa
Orthetrum albistylum
Orthetrum coerulescens
Sympetrum fonscolombii
Sympetrum meridionale
Sympetrum pedemontanum

Sympetrum striolatum


Gli animali selvatici nell'area di studio
A cura di Francesco Tomasinelli, PN Studio

Come facciamo a misurare la qualità ambientale e la biodiversità di tutti gli spazi verdi presenti nell'area di studio? Ci facciamo dare una mano dagli animali selvatici (quindi non cani, gatti, colombi ecc.) che già vivono o passano da queste parti.
Grazie a numerosi studi condotti in passato sappiamo che i luoghi meglio conservati, più belli e meno inquinati presentano una diversità di specie maggiore di quelli, magari a prima vista simili, ma che sono stati modificati pesantemente dall'uomo. Un vecchio querceto e una piantagione di pioppi usata per produrre legna, per esempio, ci sembrano entrambi boschi, ma il primo può ospitare una varietà e densità di animali molto maggiore. Come si fa quindi a individuare in modo oggettivo e scientificamente affidabile le aree più interessanti per la fauna, senza dover catalogare tutte le specie presenti? Bisogna concentrarsi su poche specie, non troppo rare ma abbastanza sensibili al disturbo prodotto dalle attività umane. La qualità ambientale di un'area verde, infatti, può essere messa in relazione con la presenza di specie che funzionano a tutti gli effetti come bioindicatori, utilissimi per valutare lo stato dell’ambiente. Questo approccio funziona bene anche all'interno delle città, basta prendere in considerazione i giusti raggruppamenti di specie.


Riccio in un parco urbano (F. Tomasinelli)
Ecco quindi che faremo particolare attenzione ai ricci, che sono presenti nel Nord di Milano e sono molto sensibili alle strade (dove rischiano di essere schiacciati) e alla carenza di spazi verdi dove trovano da mangiare.
Gheppio su un edificio (F. Tomasinelli)
Gli uccelli sono ancora più importanti dei ricci in questo contesto, perché sono abbondanti (nell'area di studio sono sicuramente osservabili almeno 50 specie diverse!) ben conosciuti e visibili in ogni stagione. Tra loro diverse specie sono molto sensibili alla qualità degli spazi verdi: in pratica più un’area è diversificata negli strati di vegetazione e nelle tipologie di habitat, più le comunità di uccelli risultano ricche (per numero di individui e di specie), anche nelle zone più intensamente sfruttate e modificate dalle attività umane. Quali sono gli uccelli che possono darci più informazioni? I picchi per esempio, che hanno bisogno di grandi alberi per nidificare e trovare il cibo, ma anche piccoli uccelli rapaci, come il gheppio. 
La vanessa io (Inachis io), bellissima e presente anche in città (F. Tomasinelli)

Infine non abbiamo tralasciato farfalle, che volano nelle giornate di sole nella buona stagione e che possono fornire indicazioni preziose sulla qualità degli spazi aperti, soprattutto sui prati e sulle siepi. Durante le indagini sul campo, quindi, abbiamo fatto particolarmente attenzione a questi tre gruppi animali, che sono i nostri "bioindicatori" per il progetto, senza comunque ignorare altre presenze interessanti, come le volpi, le libellule o le rane.
Parrocchetto dal collare, comune nei parchi urbani con grandi alberi (F. Tomasinelli)
In base ai primi tre cicli di indagini primaverili - estive (da aprile ad agosto 2015) possiamo dire che queste sono le specie di uccelli più comuni nell'area di studio (a grandi linee dal più frequente al meno frequente, escludendo i colombi, che sono dappertutto). 

Storno
Merlo
Rondone
Cornacchia grigia
Parrocchetto dal collare
Cinciallegra
Fringuello
Colombaccio
Capinera
Gazza
Tortora dal collare
Codirosso
Codibugnolo
Verzellino
Passero italiano
Rondine
Picchio rosso maggiore
Gheppio
Usignolo
Germano reale
Airone cinerino
Cardellino
Verdone
Sparviere

Abbiamo anche avuto modo di rilevare a più riprese due specie di grande interesse nell'area di Bruzzano, vicino al Parco Nord: lodolaio e averla piccola.


Il monitoraggio delle farfalle diurne, tra aprile e agosto, ha fornito risultati molto interessanti, con il rilevamento di 25 specie, alcune delle quali nuove per l'area di Parco Nord, quali le belle Melitaea dydima, Celastrina argiolus. Alcuni siti, come i campi e le siepi attorno a Bruzzano Nord, ospitano una sorprendente ricchezza di farfalle, con specie grandi e vistose, tra le quali spiccano Apatura ilia, il podalirio (Iphiclides podalirius) e diverse vanesse.


Un podalirio (Iphiclides podalirius), fotografato a Bruzzano (F. Tomasinelli)

Apatura ilia, legata a boschi ben conservati di pioppi e salici (F. Tomasinelli)
Per approfondire si consiglia http://www.uccellidaproteggere.it/http://www.uccellidaproteggere.it/

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