Elenco delle specie incontrate:
Uccelli
Airone
cinerino
Allodola
Balestruccio
Ballerina
bianca
Ballerina
gialla
Balia
nera
Calandro
Canapino
Capinera
Cardellino
Cesena
Cinciallegra
Cinciarella
Civetta
Codibugnolo
Codirosso
Codirosso
spazzacamino
Colombaccio
Cornacchia
grigia
Falco
pecchiaiolo
Fiorrancino
Fringuello
Frosone
Gazza
ladra
Germano
reale
Gheppio
Gruccione
Luì
piccolo
Lodolaio
Merlo
Parrocchetto
dal collare
Passero
italiano
Passera
mattugia
Passera
scopaiola
Pettirosso
Picchio
rosso maggiore
Picchio
verde
Pigliamosche
Poiana
Regolo
Rondine
Rondone
Rigogolo
Saltimpalo
Scricciolo
Sparviere
Storno
Tortora
dal collare
Tordo
rosso
Tordo
sassello
Usignolo
Verdone
Verzellino
Mammiferi
Riccio
Scoiattolo
grigio
Scoiattolo
rosso
Rettili
Biacco
Columbro
liscio
Lucertola
muraiola
Ramarro
Farfalle
Papilio
machaon
Iphiclides
podalirius
Pieris
brassicae
Pieris
rapae
Pontia edusa
Pontia edusa
Colias
crocea
Gonepteryx
rhamni
Lycaena
phlaeas
Lycaena
tityrus
Lampides
boeticus
Cacyreus
marshalli
Leptotes
pirithous
Celestrina
argiolus
Cupido
argiades
Polyommatus
icarus
Apatura
ilia
Inachis
io
Aglais
urticae
Vanessa
atalanta
Vanessa
cardui
Polygonia
c-album
Issoria
lathonia
Melitaea
didyma
Coenonympha
pamphilus
Pararge
aegeria
Lasiommata
megera
Carcharodus
alceae
Ochlodes
sylvanus
Pyrgus
malvoides
Odonati
Aeshna
cyanea
Anax
imperator
Ischnura
elegans
Libellula
depressa
Orthetrum
albistylum
Orthetrum
coerulescens
Sympetrum
fonscolombii
Sympetrum
meridionale
Sympetrum
pedemontanum
Sympetrum
striolatum
Gli animali selvatici nell'area di studio
A cura di Francesco Tomasinelli, PN Studio
Come facciamo a misurare la qualità ambientale e la biodiversità di tutti gli spazi verdi presenti nell'area di studio? Ci facciamo dare una mano dagli animali selvatici (quindi non cani, gatti, colombi ecc.) che già vivono o passano da queste parti.
Grazie a numerosi studi condotti in passato sappiamo che i luoghi meglio conservati, più belli e meno inquinati presentano una diversità di specie maggiore di quelli, magari a prima vista simili, ma che sono stati modificati pesantemente dall'uomo. Un vecchio querceto e una piantagione di pioppi usata per produrre legna, per esempio, ci sembrano entrambi boschi, ma il primo può ospitare una varietà e densità di animali molto maggiore. Come si fa quindi a individuare in modo oggettivo e scientificamente affidabile le aree più interessanti per la fauna, senza dover catalogare tutte le specie presenti? Bisogna concentrarsi su poche specie, non troppo rare ma abbastanza sensibili al disturbo prodotto dalle attività umane. La qualità ambientale di un'area verde, infatti, può essere messa in relazione con la presenza di specie che funzionano a tutti gli effetti come bioindicatori, utilissimi per valutare lo stato dell’ambiente. Questo approccio funziona bene anche all'interno delle città, basta prendere in considerazione i giusti raggruppamenti di specie.
Riccio in un parco urbano (F. Tomasinelli) |
Gheppio su un edificio (F. Tomasinelli) |
La vanessa io (Inachis io), bellissima e presente anche in città (F. Tomasinelli) |
Infine non abbiamo tralasciato farfalle, che volano nelle giornate di sole nella buona stagione e che possono fornire indicazioni preziose sulla qualità degli spazi aperti, soprattutto sui prati e sulle siepi. Durante le indagini sul campo, quindi, abbiamo fatto particolarmente attenzione a questi tre gruppi animali, che sono i nostri "bioindicatori" per il progetto, senza comunque ignorare altre presenze interessanti, come le volpi, le libellule o le rane.
Parrocchetto dal collare, comune nei parchi urbani con grandi alberi (F. Tomasinelli) |
Storno
Merlo
Rondone
Cornacchia grigia
Parrocchetto dal collare
Cinciallegra
Fringuello
Colombaccio
Capinera
Gazza
Tortora dal collare
Codirosso
Codibugnolo
Verzellino
Passero italiano
Rondine
Picchio rosso maggiore
Gheppio
Usignolo
Germano reale
Airone cinerino
Cardellino
Verdone
Sparviere
Abbiamo anche avuto modo di rilevare a più riprese due specie di grande interesse nell'area di Bruzzano, vicino al Parco Nord: lodolaio e averla piccola.
Il monitoraggio delle farfalle diurne, tra aprile e agosto, ha fornito risultati molto interessanti, con il rilevamento di 25 specie, alcune delle quali nuove per l'area di Parco Nord, quali le belle Melitaea dydima, Celastrina argiolus. Alcuni siti, come i campi e le siepi attorno a Bruzzano Nord, ospitano una sorprendente ricchezza di farfalle, con specie grandi e vistose, tra le quali spiccano Apatura ilia, il podalirio (Iphiclides podalirius) e diverse vanesse.
Un podalirio (Iphiclides podalirius), fotografato a Bruzzano (F. Tomasinelli) |
Apatura ilia, legata a boschi ben conservati di pioppi e salici (F. Tomasinelli) |
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