Sono
strani questi umani! Dopo aver passato anni a costruire tappando il
suolo ora si dedicano a delle gite alla ricerca di quello che rimane
della così detta biodiversità cittadina. L'operazione potrebbe
sembrare difficile ma noi rappresentanti della fauna è da diverso
tempo che ci siamo abituati a rifugiarci in tutte le aree verdi sono
rimaste nelle pieghe dell'edificazione. Alla presentazione del
progetto di connessione ecologia alla biblioteca nel parco di Villa
Litta c'ero anche io, nascosto e aggrappato al cappello di un ignaro
avventore, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, insieme ai
cittadini e insieme agli esperti nel campo. La cosa mi ha molto
incuriosito, dopo anni di amnesie forse gli uomini ora vorranno
veramente rimparare a capire cosa vuol dire essere parte di un
ecosistema. Così li ho seguiti di nascosto nei loro incontri. Dal
luogo dove parole stanno nei libri sono usciti all'aria aperta con la
curiosità di chi ha voglia di conoscere. Sono sicuro che molti di
loro non si erano nemmeno accorti che nel parco che circonda la loro
biblioteca di quartiere esistono alcuni esemplari vegetali che
abitano li da molto più tempo di loro. Mi sono accorto dello stupore
nei loro sguardi finalmente rivolti verso l'alto. Mi
hanno fatto molta tenerezza. Così ho deciso di seguirli ancora anche
durante un'altra passeggiata nelle aree dove in passato uomini
rinchiudevano altri uomini.
Questa volta erano presenti anche degli
esemplari della specie umana di giovane età, la cosa mi ha
inizialmente innervosito: di solito siamo abituati a venire torturati
da questi esseri che si divertono a sperimentare la loro onnipotenza
su di noi. Ma ho dovuto ricredermi: erano molto più attenti e pronti
a fare domande difficili degli esemplari adulti. Dopo poco, in questo
gruppo di umani si è creato un clima di ricerca e curiosità in cui
era veramente difficile capire se erano più entusiasti delle loro
piccole scoperte gli adulti o gli individui più giovani. Anzi per la
verità non si distinguevano veramente più nello spirito. Ho riso
divertito osservandoli tutti a bocca aperta ascoltare le spiegazioni
sul funzionamento del nostro mondo dell'esperto naturalista. Ho
voluto seguirli ancora anche nel loro terzo incontro. Si sono dati
appuntamento in altre aree verdi nella zona che gli uomini chiamano
Comasina e Bruzzano, ed erano tutti a bordo di strani destrieri di
ferro che li rendevano più veloci nei loro spostamenti. Ho dovuto
aggrapparmi un po' più stretto alla manica del giubbotto di
qualcuno, ma ne è valsa la pena. Ho imparato che la specie umana è
veramente molto variegata, una diversità che ricorda un arcobaleno.
Mi sembra di aver colto in alcuni individui presenti in questo
incontro un'attenzione e un attaccamento particolare a quello che
loro chiamano territorio.
Mi
è sembrato proprio che finalmente queste persone avessero sete di
sapere, come se volessero arrivare ad acquisire una consapevolezza
nuova per provare a ricostruire le fondamenta verdi della città
metropolitana.
Speriamo abbiano la meglio!
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